Ora instagram, consapevole che il processo d’acquisto alle volte passa anche per amici e parenti, permette agli utenti di taggare i prodotti nei post di instagram, infatti, anche gli utenti comuni potranno taggare i prodotti su Instagram: la novità che guarda al social commerce.
Non più solo account business e content creator professionisti: presto tutti gli iscritti potranno taggare prodotti su Instagram per suggerire a chi li segue un nuovo brand di scarpe e borse vegan friendly, la casa di make-up appena scoperta che ha in catalogo solo trucchi con i colori di tendenza del momento, la poke bowl più buona del quartiere, per fare alcuni esempi.
Come Taggare i Prodotti per gli Utenti
L’unico requisito per poter taggare i prodotti nei propri post è che gli stessi siano disponibili nei negozi Instagram dei brand di riferimento.
Le aziende riceveranno una notifica ogni volta che un loro prodotto viene taggato dagli utenti su Instagram, anche dal momento che gli stessi post saranno visualizzati sul profilo aziendale nella sezione relativa ai post in cui si è taggati e potranno così segnalare se qualcosa non va, oltre che eventualmente decidere di disattivare a priori la possibilità di essere menzionati.
L’implementazione della funzione comincia negli Stati Uniti.
La piattaforma ha lanciato per la prima volta i tag dei prodotti nelle foto nel 2016, supportando successivamente le menzioni nei video e nelle storie, così come nei Reels.
Man mano che l’esperienza di acquisto sul social ha continuato ad evolversi, la piattaforma ha aggiunto una funzione di pagamento nativa che consente di acquistare prodotti direttamente dai tag.
Tutti possono taggare i prodotti nei post
Basta un po’ di familiarità con le dinamiche tipiche degli ambienti digitali e un’occhiata ai più recenti social media trend per capire perché Instagram ha deciso di cominciare a estendere anche agli utenti comuni la possibilità di taggare prodotti su Instagram.
È online che sempre più spesso si cerca ispirazione per i propri acquisti. Sui social agiscono meccanismi fiduciari tali per cui non è detto che ci si fidi solo dei consigli di esperti o testimonial vip;
Anzi, spesso è più facile immedesimarsi in utenti comuni o che facciano parte delle proprie cerchie, ossia i famosi micro influencer e nano influencer che le aziende coinvolgono sempre più spesso nelle proprie campagne di influencer marketing .
In più comprare sui social è già un’abitudine per molti e il social commerce costituirà presto una buona fetta del fatturato ecommerce .
Fin dall’introduzione nel 2016 dei primi shoppable post e poi con passaggi intermedi che hanno visto man mano la possibilità di taggare i prodotti anche nelle Storie e quella di arrivare al momento del check-out senza mai uscire da Instagram, l’obiettivo della piattaforma sembra essere stato in questo senso quello di rendere quanto più fluida e nativa possibile l’esperienza di acquisto sui social.
Ora che si può scoprire con un semplice tap di che marca sono, in quante varianti sono disponibili, quanto costano quegli orecchini particolari visti indosso a un’amica e consapevoli che basta sempre un tap per acquistare direttamente le cuffie antirumore tanto consigliate dal vicino di scrivania, non sarà necessario interrompere la propria esperienza su Instagram per scoprire nuovi prodotti o per fare shopping:
l’obiettivo è più prioritario di quel che si possa immaginare per una piattaforma che di fatto monetizza il tempo che le persone trascorrono connesse, oltre che le attività che compiono quando sono connesse.
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